Descrizione
Ascolta l'anteprima del commento di Gianfranco Baldazzi
Nel mondo della musica pop internazionale parlare di «musica etnica» è diventato di moda. Il rock per primo si ribella al suo incrollabile successo. E i suoi artisti amano dire che bisogna andare alla ricerca delle «radici», ritornare alle origini. Qualcuno scopre anche - con imperdonabile ritardo, bisogna dirlo - che i semi del rock arrivano negli Stati Uniti sulle ali dei venti dell'Africa o, meglio, vi arrivarono sulla pelle dei negri d'America, venduti un tempo come schiavi. Da noi si scopre che ancora nella tradizione napoletana continuavano a sopravvivere echi delle tante dominazioni subite dalla città di Napoli e perfino, a livello ritmico, melodico e vocale, vistose tracce di Medioriente e di Nordafrica. Entusiasmi da neofiti, forse, ma soprattutto desiderio di uscire dalle strettoie di un certo americanismo ingombrante e, il più delle volte, superficiale e ripetitivo.
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