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Mario Luzzi introduce il commento alla raccolta dedicata al contrabbasso della collana «i Padreterni del Jazz» con un aneddoto.

 

Tra le molteplici vicende che segnarono gli albori della storia del jazz, tramandate dalla memoria di coloro che vissero in prima persona la nascita di questa musica, ce n’è una che riguarda il contrabbasso. Si racconta che Bill Johnson organizzò nel 1911 la Original Creole Jazz Band, la prima vera orchestra di jazz che partendo da New Orleans andò in tounée. Il leader suonava il contrabbasso seguendo l’unico sistema allora in uso, cioè l’archetto, come veniva utilizzato nella musica classica. Ma una sera, nel corso di una esibizione a Shreveport, l’archetto si spezzò e Johnson, per continuare lo spettacolo, fu costretto a pizzicare per tutta la notte le corde del suo strumento. Pare che l’effetto sia stato così nuovo e interessante che da allora il contrabbasso nel jazz venne suonato non più con l’archetto ma con il «pizzicato». Questa storia, raccontata dai veterani di New Orleans, probabilmente è una invenzione, ma essa ha quanto meno il pregio di riflettere lo spirito che animava l’inizio della «nuova musica dei negri», come veniva in quegli inizi del secolo chiamato il jazz.

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