Descrizione
Ascolta l'anteprima del commento di Rodolfo Celletti
Le serenate occupano un notevole spazio in vari generi musicali. Furono. denominati «serenate», nel tardo Cinquecento, alcuni madrigali di Alessandro Striggio e di Orazio Vecchi. Successivamente, nel Sei/Settecento, andarono sotto il nome di serenate composizioni vocali-strumentali, eseguite a volte anche in forma scenica, che erano trattenimenti che allietavano le serate dei principi e delle famiglie dell'alta aristocrazia.
Nel senso che si dà oggi al termine, la serenata si riallaccia alle tradizioni popolari d'una melodia o d'uno stornello cantati nottetempo da un innamorato sotto la finestra della donna amata. Come tale, la serenata ispirò un numero incalcolabile di canzoni, composizioni cameristiche, romanze da salotto e fu abbastanza spesso usata dagli operisti. Alla serenata viene a volte assimilata, nelle opere, quella che in italiano ha il nome di «mattinata» e, in francese, il nome di «aubade». A rigore la serenata è un canto notturno, la mattinata un canto dell'alba, ma nella pratica i due termini sono sinonimi.
Fine dell’anteprima - Per testo completo e riferimenti discografici, prenota l’acquisto di questa raccolta