Descrizione
Ascolta l'anteprima del commento di Mario Luzzi
Osservando il cammino della storia del jazz ci si accorge di quanto questa forma musicale autoctona si sia evoluta nel corso degli anni e di quanto, parallelamente, abbia mantenuto acceso il filo rosso con la propria tradizione, con le proprie origini. Un linguaggio in piena e costante evoluzione ma sempre con il retaggio della sorgente alla base di ogni passo. Una evoluzione-emancipazione, quella jazzistica, che non ha praticamente eguali nel campo delle espressioni artistiche. E non solo per ciò che concerne l'enorme balzo in avanti e le molteplici e variegate proiezioni verso il futuro, ma anche e soprattutto per il breve arco di tempo, meno di un secolo, in cui questa grande evoluzione si è sviluppata dagli albori ai giorni nostri. è interessante notare come ad esempio uno strumento musicale come il sassofono, inventato intorno al 1840 dal belga Adolphe Sax, abbia impiegato lo stesso spazio temporale dell'intera evoluzione compiuta dal jazz, circa ottant'anni, per raggiungere uno status di sonorità e fraseggio che lo allontanasse da quello spersonalizzante suono assai simile a quello di un claxon di automobile che lo aveva caratterizzato fino agli anni Dieci.
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