Descrizione
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Le arie e i cori bellicosi, le sfilate degli armigeri, gli aspetti allettanti e quelli deprimenti e oppressivi della vita militare furono un motivo ricorrente del teatro musicale sin dai primordi dell'opera.
L'occasione dei contatti iniziali furono i poemi cavallereschi. Nel 1624, in casa del conte Girolamo Mocenigo, Claudio Monteverdi fece rappresentare Il combattimento di Tancredi e Clorinda, dopo aver musicato quindici ottave della «Gerusalemme liberata» di Torquato Tasso. Tre ottave descrivono, per bocca di un Narratore e Teste, il duello nel corso del quale Tancredi uccide Clorinda. In essa Monteverdi sperimentò lo stile detto «concitato», che nella parte vocale prese le mosse dall'imitazione dell'ira dei duellanti, espressa dall'accento del Narratore e dalla nervosa ripetizione d'una stessa parola e di brevi frasi. Nella parte strumentale, invece (4 viole, 1 contrabbasso, 1 clavicembalo) lo stile «concitato» si estrinseca-con tremoli, pizzicati e alternative di forti e di piani negli accordi - mediante l'imitazione del cozzo delle spade e degli scudi e del galoppo del cavallo di Tancredi.
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