Descrizione
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Nella storia del jazz vi sono pochissimi personaggi che possono vantare la straordinaria
popolarità toccata da Benny Goodman. Tra la metà degli anni Trenta e l'inizio della Seconda
Guerra Mondiale non c'era orchestra più acclamata di quella diretta con la severità di un
perfezionista dall'occhialuto clarinettista bianco di Chicago, incontrastato Re dello Swing. Egli era
l'idolo venerato dei giovani che ballavano al ritmo della sua musica, che si abbattevano sui teatri,
gridavano, fischiavano, svenivano e si autodefinivano «alligatori». Una vertiginosa ascesa e una
popolarità straripante che, salvo Louis Armstrong, non fu mai eguagliata da altri jazzmen. Ma
Goodman non fu solo il risultato di una moda, al successo non arrivò per caso: ne aveva tutti i
meriti. A cominciare da quelli della sua scintillante orchestra, che diede l'impronta a tutta l'Era
dello Swing e garantì al jazz una popolarità mondiale.
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