Descrizione
Ascolta l'anteprima del commento di Gianfranco Baldazzi
Non c'era bisogno dell'avvento e dell'irruenza della «discodance» in questi anni, perchè si dimostrasse l'importanza del ballo nella vita della gente, e soprattutto dei giovani. Nella storia della canzone, da sempre, il ballo occupa un posto privilegiato, essendo la pratica pubblica più diffusa nell'utilizzo del componimento-canzone. Senza voler scomodare l'etnomusicologia, sappiamo tutti che ogni comunità, ogni popolo, ogni razza si serve da sempre di una gestualità peculiare del corpo per accompagnare, in circostanze sacre o profane, il ritmo musicale. Il mondo occidentale, mentre sembra aver dimenticato gli aspetti sacri della danza, ne ha esaltato invece l'aspetto ludico, così che il ballo in pubblico con l'accompagnamento musicale di orchestrine è pratica antichissima, che in Italia risale almeno al XIII secolo. Niente di strano quindi se ancora oggi la sala da ballo (e, nella sua forma più moderna, la discoteca), pur avendo acquisito aspetti altamente tecnologici e spettacolari, continua ad essere l'ambiente più amato e frequentato dai giovani di entrambi i sessi.
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